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Guida all'acquisto di stampanti: i diversi tipi di stampante disponibili sul mercato

Tempo di lettura: 7 min


La stampante è uno dei dispositivi digitali più diffusi al mondo, sia in ambito domestico che in quello lavorativo. Diffusasi a partire dagli anni '70, essa permette, in quanto periferica di output del computer, di stampare su carta documenti di ogni tipo, come testi o immagini. La stampante a getto d'inchiostro è quella più diffusa in ambito domestico grazie anche ai suoi costi facilmente sostenibili, mentre le stampanti laser, decisamente più impegnative dal punto di vista economico, sono particolarmente usate nelle attività commerciali e negli uffici.

Queste sono solo alcune delle tipologie di stampati ad oggi disponibili sul mercato tecnologico; ne esistono infatti di ogni tipo, da quelle multifunzione a quelle ad aghi, da quelle termiche fino alle stampanti 3D e ognuna di esse è particolarmente indicata per specifiche funzioni. Le caratteristiche principali da tenere in considerazione per la scelta della stampante più idonea alle proprie esigenze sono: la risoluzione (maggiore è il numero di pixel stampabili in un pollice, più alta sarà la qualità di stampa), il formato in cui si intende stampare (dal classico A4, al formato A3, fino al modulo di stampa continuo), la velocità con cui la periferica riesce a stampare e infine l'interfaccia di collegamento (ovvero il modo in cui la stampante si collega al dispositivo digitale).

Un ultimo aspetto da non sottovalutare è il modello delle cartucce e più precisamente il numero di stampe che è possibile fare con una singola cartuccia. Se si prevede di fare un largo uso della periferica è bene optare per dispositivi professionali che possano garantire anche fino a 5000 stampe con una sola cartuccia, andando così ad ottimizzare le spese di manutenzione.


I diversi tipi di stampante

In questa guida verranno presentati i diversi tipi di stampante presenti oggi sul mercato, le loro caratteristiche specifiche compresi i punti di forza e le criticità. Sarà quindi possibile individuare quale stampante si adatta meglio alle proprie esigenze, orientandosi così verso un acquisto ragionato e consapevole. Le stampanti si suddividono in due grandi categorie: le stampanti a getto d'inchiostro (dette "inkjet") e le stampanti laser; all'interno di questa esemplificativa divisione possiamo però trovare molte altre tipologie di stampanti.


Stampanti a getto d'inchiostro

Le stampanti inkjet sono le più diffuse soprattutto a livello domestico e la loro caratteristica principale è quella di stampare spruzzando ad alta velocità inchiostro attraverso dei piccoli ugelli. In questo modo i colori delle stampe risultano particolarmente ricchi e vividi, e rendono questa tipologia di dispositivo particolarmente adatta soprattutto a chi vuole riprodurre immagini e foto, magari utilizzando la carta speciale fotografica in grado di rendere i colori ancora più brillanti.

Ad un prezzo d'acquisto piuttosto contenuto (sono infatti i modelli più economici sul mercato), le stampanti a getto d'inchiostro contrappongono però un prezzo piuttosto elevato delle rispettive cartucce, che necessitano oltretutto di essere usate frequentemente per non rischiare che l'inchiostro al loro interno si secchi prematuramente. Si consigliano quindi solo per uffici o piccole attività che stampano in media non più di duemila pagine al mese, in caso contrario il frequente ricambio delle cartucce porterebbe a costi di manutenzione troppo alti.

Bisogna anche ricordare che le stampanti inkjet oltre a garantire un risultato qualitativamente elevato, hanno però una velocità di stampa piuttosto bassa (rispetto ad esempio ai modelli laser).


Stampanti laser

Le stampanti laser, molto utilizzate soprattutto in ambito professionale e lavorativo, sono caratterizzate da una tecnologia più avanzata rispetto alle stampanti inkjet. Esse infatti non lavorano con l'inchiostro ma stampano tramite il toner, una polvere finissima che viene usata come pigmento. Il contenuto da stampare, dapprima impresso su un rullo fotosensibile grazie a un laser, viene riprodotto sul foglio grazie al toner che viene sollecitato da scariche elettriche.

Questa procedura, che riprende i principi della xenografia, garantisce risultati qualitativamente molto elevanti (senza il rischio di sbavature e macchie d'inchiostro) in tempi molto brevi. Infatti una delle caratteristiche principali delle stampanti laser è proprio la velocità d'esecuzione che, nei modelli più avanzati, può raggiungere anche le 120 pagine al minuto. Si consiglia perciò questa tipologia di dispositivo soprattutto a uffici e attività che necessitano di stampare grandi quantità di documenti.

A riprova di ciò va ricordato che il toner può stampare dalle 600 alle 1000 pagine prima di essere sostituito, superando quindi di gran lunga la durata delle classiche cartucce d'inchiostro ed evitando il rischio che quest'ultimo si secchi dopo un periodo di inattività. Va tenuto in considerazione però che le polveri prodotte dalle stampanti laser sono dannose per la salute, quindi è bene evitare di collocare tali dispositivi negli stessi ambienti dove lavorano i dipendenti ed è piuttosto preferibile sistemarle in stanze apposite.


Stampanti ad aghi

Le stampanti ad aghi, nate nel 1970, sono le perfette rappresentanti della cosiddetta stampa ad impatto che funziona attraverso delle testine di stampa che contengono una matrice di aghi metallici. Questi ultimi, tramite un impulso elettromagnetico, vanno a battere sul nastro inchiostrato che a sua volta va a imprimere sulla carta una serie di puntini fino a formare un determinato carattere e in ultimo un testo. Nonostante la tecnologia di queste periferiche sia stata ampiamente superata dalle stampanti inkjet e dalle stampanti laser, tutt'oggi questa tipologia di dispositivi è ancora molto diffusa, seppur unicamente in ambito lavorativo (in particolare nei grandi uffici).

Sono particolarmente utilizzate per la stampa di fatture, moduli, ricevute e documenti che non necessitano di una risoluzione elevata. Nonostante le stampanti ad aghi possano sembrare dei dispositivi ormai superati in realtà possono ancora contare su delle caratteristiche distintive di indubbia qualità, come ad esempio la notevole velocità con cui riescono a elaborare una gran numero di copie in pochissimo tempo. Non vanno dimenticati poi la durabilità (una stampante ad aghi ha una vita media di gran lunga superiore a quella di altre tipologie di stampanti), il prezzo contenuto e la capacità di stampare su moduli a ricalco (peculiarità distintiva di questo genere di dispositivo).


Stampanti termiche

Le stampanti termiche sono utilizzate quasi unicamente in ambito professionale, soprattutto per la stampa di etichette e scontrini. Alla base del loro funzionamento c'è il surriscaldamento di sostanze chimiche e, nello specifico, è proprio la testina a produrre il calore utile a innescare il pigmento giacente sulla carta che quindi viene stampata. Non è un caso infatti che questa tipologia di dispositivi abbiano bisogno della cosiddetta "carta termica", costituita da una sostanza chimica che si attiva solo una volta che è sottoposta a una fonte di calore.

Le stampanti termiche sono dotate di un pratico alloggio per la carta a modulo continuo che permette di sostituire il nastro di stampa in maniera semplice e veloce. La loro caratteristica principale è infatti proprio la velocità di elaborazione che supera anche quella delle stampanti laser e ad aghi. Sono quindi prodotti che, seppur dai costi estremamente concorrenziali, sono utilizzati per scopi ben specifici e non possono essere considerati come delle alternative alle classiche stampanti inkjet o laser.


Stampanti 3D

La tipologia di periferica che più di tutte ha portato una vera e propria rivoluzione nel settore è indubbiamente quella delle stampanti 3D. Dispositivi ampiamente utilizzati in ambito industriale da diversi anni, ma solo recentemente sono stati resi disponibili anche per un uso domestico. Le stampanti 3D permettono di creare veri e propri oggetti tridimensionali partendo da un indispensabile progetto di base, realizzato tramite programmi appositi e salvato in formato STL (Standard Triangulation Language To Layer).

Al posto della testina in questo caso troviamo un estrusore, uno strumento che serve per fondere e modellare i polimeri del materiale scelto per la stampa. I materiali più utilizzati sono l'ABS (Acrilonitrile butadiene stirene) e il PLA (Acido polilattico), ma è possibile stampare utilizzando prodotti come le paste dentarie, la ceramica o le resine. Le stampanti 3D hanno un costo ancora molto elevato ma permettono di realizzare in poco tempo oggetti e componenti che richiederebbero giorni di lavorazione. Permettono di produrre forme e geometrie che sarebbero impossibili da ricreare con la manifattura tradizionale e riducendo i tempi di produzione consentono anche una sensibile ottimizzazione dei costi.


Stampanti a margherita

Fra i diversi tipi di stampante disponibili, quelle cosiddette "a margherita" sono indubbiamente i modelli più vecchi e ormai sorpassati. Il loro funzionamento ricalca quello delle macchine da scrivere elettroniche, infatti sono dotate di una serie di martelletti che battendo sul nastro inchiostrato vanno a imprimere sulla carta il carattere corrispondente. Si possono quindi stampare solo documenti di tipo testuale, usando esclusivamente i caratteri presenti sui martelletti, sempre rigorosamente in bianco e nero. Per via anche della loro rumorosità e della lentezza di stampa, queste macchine sono ormai quasi del tutto scomparse e considerate perlopiù obsolete.