Esente da contributi fiscali fino a 8€ al giorno per persona
Confronta tutte le Soluzioni per la tua Azienda!
Quanto costa un buono pasto all’azienda?
Scegliere di adottare il sistema dei buoni pasto è una decisione strategica che va oltre il semplice benefit per i dipendenti. Per un'azienda, essa richiede un'attenta valutazione dei costi operativi e dei vantaggi fiscali correlati.
È fondamentale scomporre il costo complessivo di un buono pasto nei suoi elementi essenziali per massimizzare il ritorno sull'investimento.

Analisi dettagliata dei costi aziendali
Il costo complessivo si articola su tre componenti chiave, che incidono direttamente sulla spesa aziendale:
- Valore nominale: la cifra assegnata al buono, che determina l'eventuale eccedenza fiscale.
- Commissioni degli emettitori: la percentuale applicata dal fornitore per il servizio.
- Oneri accessori: spese di consegna, gestione amministrativa e oneri sociali/tributari.
L'impatto critico delle commissioni
Le commissioni rappresentano una voce di costo variabile che le aziende devono saper negoziare. In media, il costo si attesta tra il 3% e il 5%. Le differenze regionali e di settore sono significative: le aziende manifatturiere, per esempio, possono ottenere tariffe più basse grazie a volumi di emissione elevati, mentre nel Sud Italia si possono toccare punte massime del 5% a causa della minore densità di rete degli esercenti convenzionati.
Nota normativa: le riforme attive da settembre 2025 hanno fissato un tetto massimo normativo del 5% sulle commissioni, garantendo maggiore trasparenza ed equità per gli acquirenti b2b.
Esempio comparativo di tariffe per l'azienda
| Fornitore | Commissione media | Possibili agevolazioni | Volume di emissione mensile |
| Società a | 3,2% | Sconti progressivi per ordini sopra 500 ticket | 2.000 buoni |
| Società b | 4% | Riduzione sui costi di consegna | 5.000 buoni |
| Società c | 5% | Sostituzione gratuita in caso di smarrimento | 1.000 buoni |
Una media impresa di milano, con un volume di 200 dipendenti, ha stimato che i benefici tributari derivanti dalla fornitura di ticket pasto bilancino ampiamente i costi iniziali di commissioni e gestione amministrativa. L’integrazione di questa strategia si traduce non solo in risparmi fiscali, ma anche in un significativo miglioramento del morale e della fidelizzazione del personale.
Decomposizione del costo e strategie di acquisto
Per una gestione ottimale, è essenziale che l'azienda richieda preventivi dettagliati e valuti la strategia di impiego dei voucher. Considerare i costi operativi interni (amministrazione e gestione del contratto) permette una valutazione accurata della convenienza complessiva. Pianificare con attenzione il rifornimento può, inoltre, ridurre i costi accessori legati alla distribuzione.
Tabella: incidenza delle componenti di costo
| Componente | Descrizione | Incidenza sul costo totale |
| Valore nominale | Somma designata per ogni buono | Voce dominante |
| Commissioni | Percentuale prelevata dal fornitore | Dal 3% al 5% |
| Oneri amministrativi | Gestione interna e contabile | Incidenza variabile |
| Tasse e contributi | Fattispecie fiscali applicate sul superamento soglia | Potenzialmente rilevanti |
L'ottimizzazione fiscale: il valore ideale del buono pasto
Il fattore cruciale per l'azienda è la deducibilità fiscale totale del buono pasto, che consente una riduzione dell’irap e di altri oneri. Il valore del buono deve bilanciarsi con le precise normative fiscali per evitare inutili surplus fiscali sia per l'azienda che per il dipendente.
Massimizzare l'esenzione fiscale per il b2b
Per un'efficace ottimizzazione, è fondamentale restare entro la soglia di esenzione massima, la quale differisce in base al formato del buono:
- 4€ per i buoni cartacei (esenti da tassazione)
- 8€ per i buoni elettronici (esenti da tassazione)
Se il valore del buono supera queste soglie, ogni centesimo extra diventa imponibile per il dipendente (soggetto a tassazione irpef e contributi inps), e l'azienda deve considerare i relativi oneri accessori.
Impatto delle scelte economiche sul budget aziendale
La seguente tabella mostra come il valore nominale influenzi direttamente il costo aziendale annuo e l'impatto fiscale, sottolineando l'importanza di restare entro la soglia di esenzione massima per i titoli elettronici (8€).
| Valore del buono | Costo aziendale ann. (1.000 dipendenti) | Impatto fiscale |
| 7€ (Elettronico) | 840.000€ | Quasi totalmente esente da imposte (ideale) |
| 11€ (Oltre la soglia) | 1.320.000€ | Notevole impatto fiscale aggiuntivo |
Grazie alla loro deducibilità, i buoni aziendali (in particolare quelli elettronici da 8€) permettono all’azienda di risparmiare considerevolmente in termini di irap e contributi, mantenendo al contempo un elevato potere d'acquisto per il lavoratore.
Vantaggi per il dipendente e attrattività aziendale
Oltre ai benefici fiscali per l'azienda, il buono pasto è uno strumento di welfare aziendale che aumenta significativamente il potere d’acquisto dei collaboratori, completamente esente da contributi fiscali quando si rispetta la soglia di 8€.
I dipendenti apprezzano in particolare:
- Aumento del potere d'acquisto esente da contributi.
- Libertà di scelta in un vasto range di esercizi commerciali.
- Facilità d'uso, soprattutto nella forma elettronica (es. "giorno ticket pasto").
Questo allineamento tra convenienza aziendale e soddisfazione del lavoratore favorisce una cultura di benessere condiviso, aumentando la produttività e la fedeltà del personale.
Scegliere il fornitore giusto: una decisione b2b cruciale
La selezione del fornitore è cruciale per ottimizzare i costi e massimizzare i benefici. Le aziende devono considerare i costi delle commissioni, la facilità di integrazione del sistema di gestione, l'ampiezza della rete di accettazione e il supporto post-vendita.
Una buona prassi è richiedere diverse offerte e negoziare condizioni personalizzate per ottenere il pacchetto più vantaggioso. Di seguito, un riepilogo delle differenze normative che influenzano la scelta post-riforma:
| Normativa | Prima del 2025 | Dopo il 2025 |
| Commissione massima | Variabile, media 6% | Tetto massimo 5% |
| Telelavoro e diritti inclusi | Non sempre garantiti | Inclusi se almeno 6h di lavoro/giorno |
| Tracciabilità | Limitata nei cartacei | Totale nei digitali |
Trasformate il vostro buono pasto in una leva competitiva
I buoni pasto sono una soluzione pratica, vantaggiosa e fiscalmente intelligente per migliorare il benessere interno e contenere i costi aziendali. L’integrazione strutturata di questi benefici nelle politiche di welfare richiede una selezione consapevole del valore (massimo 8€ elettronici), del fornitore e della forma da adottare.
Non perdete l’opportunità di risparmiare e migliorare il clima aziendale. Richiedete oggi il vostro confronto gratuito tra fornitori per scoprire l’offerta più adatta alle vostre esigenze e ottimizzare i vostri benefici fiscali!
Scopri la guida all'acquisto in Buoni Pasto
-
Guida completa all'acquisto e uso dei buoni pasto aziendali: funzionamento, fornitori e vantaggi fiscali aggiornati 2025
-
Confronto buoni pasto 2025: elettronici e cartacei a confronto tra i principali fornitori
-
Impatto delle nuove norme sulle commissioni dei buoni pasto per aziende e esercenti
-
Regole 2025: quanti buoni pasto puoi spendere
-
Guida alla scelta della miglior convenzione buoni pasto
-
Soluzioni tecnologiche per la gestione centralizzata dei buoni pasto in grandi aziende
-
Come acquistare buoni pasto aziendali online: confronto e offerte
-
Migliori fornitori di buoni pasto per aziende nel 2025
-
Buoni pasto digitali vs cartacei: vantaggi, limiti e scenari di utilizzo nel 2025