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Buoni Pasto: Buoni pasto elettronici: funzionamento e vantaggi
I buoni pasto elettronici vengono concepiti per adeguarsi alle esigenze di smaterializzazione delle transazioni dell’era digitale, ma anche per contrastare, tramite la verifica elettronica, la trasparenza delle transazioni stesse. Si tratta di carte plastificate provviste di chip magnetico che contengono l’importo complessivo della somma in buoni pasto concessa dall’azienda pubblica o privata al dipendente. Questi buoni pasto si affiancano a quelli cartacei e hanno le stesse funzionalità.
Come funzionano i buoni pasto elettronici?
Avendo valore individuale come i buoni pasto cartacei, quelli elettronici sono concessi sotto forma di card ai dipendenti del settore pubblico e privato. Generalmente, ci sono delle aziende private o degli enti pubblici che ne garantiscono l’erogazione al fine di garantire il servizio mensa dei dipendenti.
I servizi principali di buoni pasto elettronici
I buoni pasto elettronici mantengono gli stessi vantaggi di quelli cartacei rispetto agli esercizi presso iquali possono essere utilizzati: supermercati, ristoranti, pizzerie, gastronomie, take-away, ecc. La card contenente i buoni pasto elettronici viene usata come un bancomat presso gli esercizi convenzionati
La lettura elettronica
La lettura e quindi l’uso della card sono vincolati alla presenza di lettori POS, i terminali che permettono di convalidare gli acquisti effettuati con le diverse card esistenti in circolazione. Ciascun lettore POS è associato alla rispettiva società emettitrice di buoni pasto, quali: QUI, Postepay lunch, Day, Sodexo, Pellegrini card ecc. Al passaggio in cassa della carta, il microchip registra il montante dell’acquisto, il quale viene segnalato in tempo reale alla società emettitrice dei buoni e scalato dall’importo totale di spesa del dipendente.
I vantaggi offerti
Le modifiche attuate nel 2015 relative ai buoni pasto elettronici hanno comportato numerosi vantaggi sia per i dipendenti sia per le aziende.
I cambiamenti introdotti
Benché i buoni pasto elettronici non presentino differenze sostanziali nell’uso da parte dei dipendenti, il valore monetario prodotto dalla loro introduzione si aggira negli ultimi due anni attorno al 25-30% sui tre miliardi complessivi generati dall’uso di buoni pasto.
Questa tipologia di buoni pasto permette una maggiore tracciabilità degli acquisti, associata a una maggiore deducibilità dei buoni pasto elettronici. Inoltre, si è rivelata sempre più necessaria una armonizzazione dei terminali POS. Infatti, alcuni esercizi, in particolare piccole attività, hanno assistito a una riduzione dei consumi poiché sprovviste di lettori POS, rispetto ad altre società a con le quali si stipulano delle convenzioni. Questo dato ha aperto un dibattito sulla possibilità di introdurre un POS unico, riducendo gli oneri a carico degli esercizi e uniformando così il formato della transazione elettronica.
Le principali novità
Inoltre, sono da registrare in materia fiscale i principali cambiamenti derivanti dall’introduzione di questo tipo di buoni pasto. Innanzitutto, questi buoni pasto comportano un aumento dell’importo del singolo buono da 5,29 a 7 euro, con un guadagno potenziale di 400 euro da parte del dipendente per gli acquisti alimentari. Inoltre, i buoni pasto garantiscono l’esenzione da INPS e IRPEF per le aziende e la detraibilità dell’IVA, differenziata a seconda che si tratti di aziende IVA al 4%, liberi professionisti o persone giuridiche IRES. Nel primo e nell’ultimo caso, l’IVA è detraibile integralmente, mentre per i liberi professionisti è detraibile al 10%, a cui si aggiunge un tetto del 75% relativo alle spese.