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Sistemi di videosorveglianza e telesorveglianza: caratteristiche e differenze

Tempo di lettura: 8 min


La domanda di telecamere a circuito chiuso è in costante aumento anche nel nostro Paese. E questa è soltanto una delle conseguenze dell'aumento dei furti in azienda registrati negli ultimi anni. Attualmente, nelle attività commerciali, le videocamere costituiscono la seconda misura di sicurezza più diffusa, dopo gli allarmi. A confermarlo è un'indagine realizzata da Verisure, in collaborazione con l'Istituto di Ricerca Sondea.

Nonostante la facilità d'uso e l'enorme diffusione degli impianti di videosorveglianza, molti imprenditori decidono di puntare sulla telesorveglianza, un sistema di difesa molto simile al precedente, ma che prevede alcune differenze sostanziali. Quali? Scopriamole insieme.

Videosorveglianza o telesorveglianza

Definizione e funzionamento del monitoraggio remoto

- Cos'è il monitoraggio da remoto?

Il monitoraggio da remoto, o telesorveglianza, è un sistema utilizzato da decenni che si avvale di diversi dispositivi elettronici, tra cui allarmi, sistemi antincendio, rilevatori di presenza e telecamere . Notifiche e immagini vengono inviate direttamente presso la centrale operativa di un istituto di vigilanza, il cui compito è quello di monitorare costantemente gli ambienti, in modo da garantire la sicurezza dei locali e delle merci.

Negli ultimi anni, i sistemi di televigilanza si sono evoluti significativamente grazie all'integrazione con tecnologie smart come i sensori IoT, i sistemi domotici e i dispositivi dotati di AI, che permettono una centralizzazione dei dati e un'analisi in tempo reale degli eventi registrati. Per assicurare l'affidabilità dell'impianto, è fondamentale una manutenzione regolare, inclusa la verifica dell'efficienza delle componenti hardware e dell’aggiornamento dei software di gestione.

- Le tecnologie utilizzate

Tra le tecnologie impiegate dalla televigilanza figurano i sistemi di allarme, le classiche telecamere (che in questo caso proiettano le immagini sugli schermi della centrale operativa) e diversi rilevatori, tra cui quelli antincendio. In quest'ottica, la centrale operativa, che è il vero e proprio "cervello" dell'istituto di vigilanza, assume un ruolo cruciale. I sistemi d'allarme collegati con la centrale inviano segnali intermittenti ma costanti: non appena il ritmo si interrompe, la centrale invia un messaggio alle guardie giurate attive sul territorio, il cui compito è controllare che tutto sia in ordine.

I controlli sono fondamentali, in quanto l'interruzione del segnale generato dal sistema d'allarme può essere dovuto a un sabotaggio, oppure a un semplice calo di tensione elettrica. Oltre al sistema d'allarme, aziende e attività commerciali impiegano anche impianti di videosorveglianza sempre più evoluti. Le immagini riprese vengono inviate attraverso la rete e visionate in tempo reale dal personale addetto. Chiaramente, in un sistema di sorveglianza di questo tipo, il personale costituisce la risorsa più preziosa. Le moderne soluzioni di centrale videosorveglianza sono dotate di interfacce intelligenti che permettono di coordinare rapidamente le risposte agli allarmi automatizzati.

Le telecamere di rete IP più avanzate offrono funzioni di video controllo remoto che includono la rilevazione automatica di movimenti sospetti, il riconoscimento facciale e l’invio istantaneo di avvisi in caso di minaccia. Questi strumenti permettono una gestione proattiva della sicurezza anche da sedi distaccate o tramite dispositivi mobili. In più, la tecnologia PoE (Power over Ethernet) consente l’alimentazione e la trasmissione del segnale tramite un solo cavo, semplificando l’installazione.

Di seguito una tabella comparativa dei sensori impiegati nei sistemi di televigilanza:

Tipo di sensoreFunzione principaleAmbiente d’uso
Sensori di movimento Rilevano presenza con tecnologia IR Interni ed esterni
Sensori acustici Rivelano suoni anomali, come rottura vetri Ambientazione urbana o luoghi silenziosi
Rilevatori di fumo e incendio Segnalano variazioni di temperatura o presenza di fumo Interni
Contatti magnetici Monitorano aperture porte e finestre Accessi e varchi sensibili

Definizione e funzionamento della videosorveglianza

- Di cosa si tratta?

La videosorveglianza un sistema di sicurezza ideato per monitorare a distanza i perimetri interni ed esterni di una casa, di un'azienda, di un edificio pubblico o privato. A differenza della telesorveglianza, questa non si avvale della collaborazione delle forze dell'ordine e di una centrale operativa ma, grazie a una semplice configurazione di rete, trasmette le immagini sui dispositivi associati, generalmente custoditi dal proprietario dello stabile. Quest'ultimo è libero di controllare in qualsiasi momento che tutto sia in ordine.

- Le tecnologie utilizzate

Un sistema di questo tipo è composto da diverse componenti, tra cui le telecamere, che vengono situate nei pressi degli ingressi e nelle aree più sensibili, e gli hard disk, che registrano le immagini catturate. Le videocamere sono dotate anche di un videoregistratore digitale di rete, detto NVR, al cui interno è situato un processore che consente di accedere da remoto alle immagini.

Questo dispositivo, quindi, serve a visualizzare, gestire e videoregistrare le telecamere di rete IP. Chiaramente, ogni impianto è collegato a un software e, quindi, a un'interfaccia utente, attraverso cui è possibile rivedere le immagini, bloccarle e ingrandirle. Oltre alle telecamere a infrarossi, sul mercato sono disponibili anche le più moderne telecamere termiche, in grado di rilevare intrusioni e cambiamenti repentini di temperatura, anche in condizioni di scarsa visibilità.

Vantaggi e svantaggi

- Vantaggi del monitoraggio da remoto e della videosorveglianza

La televigilanza consente di affidare la gestione della sicurezza a un'azienda esterna che, attraverso la sua centrale operativa, riesce a tutelare i beni mobili e immobili del cliente. Si tratta, quindi, di un sistema sicuro ed efficace, che fa leva su diversi dispositivi tecnologicamente evoluti (telecamere, allarmi, sistemi antintrusione, rilevatori di presenze, sistema antincendio e così via). Dal canto suo, la videosorveglianza garantisce buoni livelli di sicurezza (anche perché funge da deterrente contro eventuali furti ed effrazioni) ma, soprattutto, riduce i costi, considerata l'assenza degli oneri legati al contratto stipulato con l'istituto di vigilanza.

Un sistema di videosorveglianza remota è facilmente scalabile e consente alle piccole e medie imprese di monitorare più locali a distanza grazie a software centralizzati. Il controllo remoto della videosorveglianza permette infatti di sorvegliare in tempo reale magazzini, ingressi e uffici distaccati attraverso smartphone, PC o tablet configurati.

- Svantaggi del monitoraggio da remoto e della videosorveglianza

Lo svantaggio principale del monitoraggio da remoto sta nei costi di gestione, che includono il pagamento dell'istituto di vigilanza per il servizio offerto e le spese di manutenzione che, in presenza di numerosi dispositivi elettronici, possono rivelarsi particolarmente onerose. Nonostante un impianto di videosorveglianza preveda spese di gestione inferiori, questa tecnologia non può assicurare la stessa efficacia di un buon sistema di telesorveglianza.

Ecco una tabella riassuntiva dei principali costi e benefici:

SoluzioneCosti gestioneIntervento in caso di allarmeDeterrenza
Telesorveglianza Alti (servizio + manutenzioni) Tempestivo con guardie in loco Molto elevata
Videosorveglianza remota Più contenuti (costi iniziali) Manuale da parte del proprietario Buona

Scegliere tra monitoraggio da remoto e videosorveglianza

- Analisi dei bisogni specifici

Effettuare una scelta tra queste due forme di sorveglianza non è facile. Ovviamente, sarà opportuno passare in rassegna tutte le caratteristiche dello stabile, nonché le esigenze di sicurezza dell'azienda e dei beni contenuti all'interno di essa. In presenza di una struttura dotata di parecchi ingressi e di molte aree vulnerabili, potrebbe essere utile allestire un servizio di televigilanza, affidandone la gestione a un'azienda esterna. Al contrario, un imprenditore la cui azienda ha sede al quinto piano di un palazzo e i cui locali non custodiscono materiali o merci di grande valore, potrebbe optare per un sistema di telecamere privo di collegamento diretto con le forze dell'ordine o con un istituto di vigilanza privato.

- Vincoli e requisiti da considerare

La vigilanza tramite telecamere è un tema particolarmente dibattuto negli ambienti governativi, in quanto coinvolge molti attori il cui parere è spesso opposto. Ad esempio, è noto come il Garante della Privacy ritenga fondamentale la tutela della sicurezza, mentre i sindacati definiscono parecchie attività di monitoraggio potenzialmente lesive per la privacy dei lavoratori. La videosorveglianza costituisce una valida risposta alle richieste di sicurezza da parte degli imprenditori, essendo un importante deterrente per le azioni criminali.

L'articolo 4 comma 1 dello Statuto dei Lavoratori Legge n. 300/1970 stabilisce che "gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti di controllo a distanza possono essere impiegati soltanto per esigenze organizzative e produttive o per la tutela del patrimonio aziendale e possono essere installati previo accordo collettivo stipulato in presenza della rappresentanza sindacale". Inoltre, la stessa legge sottolinea l'obbligo di informare i dipendenti circa le modalità d'uso dei dispositivi in questione.

È obbligatorio redigere un'informativa tramite cartellonistica, che indichi chiaramente tutte le aree soggette a sorveglianza. Tale indicazione va collocata qualche metro prima del raggio d'azione della telecamera, in un formato tale da essere chiaramente visibile in qualsiasi condizione ambientale (anche in presenza di nebbia). Inoltre, lo Statuto dei Lavoratori e il GDPR vietano espressamente di effettuare e di utilizzare immagini tese a verificare la presenza dei dipendenti nei locali e i relativi orari d'ingresso e uscita. Tuttavia, esistono casi limite in cui è concesso il controllo a distanza delle attività dei lavoratori, ovvero per esigenze produttive e organizzative, per la tutela della sicurezza sul lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale.

Nei casi appena elencati, sarà possibile installare telecamere, ma soltanto dopo la firma del relativo accordo collettivo stipulato in presenza della rappresentanza sindacale. Per installare un impianto di videosorveglianza, quindi, non è sufficiente il solo consenso dei dipendenti. Il rispetto delle normative sulla privacy in ambito videosorveglianza e della conformità GDPR per la videosorveglianza è cruciale per evitare sanzioni e garantire la trasparenza nell’uso delle immagini raccolte.

Cosa ricordare

Scegliere tra videosorveglianza e telesorveglianza dipende da diversi fattori: dalle caratteristiche dello stabile, al budget disponibile, ai rischi specifici. I sistemi di televigilanza offrono un monitoraggio costante con intervento immediato, ma richiedono investimenti maggiori. Dall’altra parte, gli impianti di videosorveglianza remota garantiscono libertà, controllo autonomo e minor costo.

Entrambe le soluzioni possono essere integrate in modo efficace con le più moderne tecnologie di sicurezza. Il rispetto delle norme GDPR e l’attenzione alle esigenze di privacy completano il quadro.

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