Come rilevare un localizzatore GPS non autorizzato in auto: metodi e strumenti professionali

Rilevare un localizzatore GPS installato in auto senza autorizzazione è una preoccupazione che richiede un approccio metodico e spesso l'uso di strumenti specifici.

È importante sottolineare che, nel contesto aziendale italiano, l'installazione di un GPS è soggetta a normative rigorose (Garante Privacy e Statuto dei Lavoratori). Pertanto, la ricerca di dispositivi non dichiarati è cruciale per la tutela della privacy e la conformità legale.

I tracker GPS non autorizzati sono spesso miniaturizzati (come i GPS tracking device mini) e occultati in posizioni difficili da raggiungere, sfruttando l'alimentazione del veicolo (cablati) o batterie interne (magnetici).

Metodi di rilevamento efficaci

Esistono due approcci principali per rilevare la presenza di un localizzatore :

• Ispezione fisica dettagliata: Molti tracker economici sono semplicemente magnetici e posizionati all'esterno del veicolo. I punti da ispezionare includono l'interno dei parafanghi, il sottoscocca e sotto i sedili. Per i dispositivi cablati, la ricerca si concentra sui collegamenti all'OBD-II, l'impianto elettrico sotto il cruscotto o all'interno dei pannelli delle portiere.
• Rilevamento elettronico (Professionale): Il metodo più sicuro ed efficace è l'uso di strumenti elettronici.

Strumenti e tecniche elettroniche

Per identificare un tracker che trasmette dati attivamente, è necessario un rilevatore di frequenze (RF Detector), noto anche come Bug Detector.

• Funzionamento: Questi strumenti scansionano le frequenze radio (GSM/3G/4G/5G) utilizzate dal GPS per inviare i dati di posizione. Quando il tracker trasmette (anche a brevi intervalli), il rilevatore emette un segnale acustico o visivo.
• Limiti: I rilevatori sono efficaci solo quando il dispositivo sta attivamente trasmettendo. Se il tracker è in modalità 'sleep' (risparmio energetico), il rilevatore non lo identificherà.
• Analisi della Rete Elettrica: Per i dispositivi cablati, un'analisi dell'impianto elettrico con strumenti diagnostici avanzati può identificare consumi anomali di corrente, segno della presenza di hardware aggiuntivo.

Nel contesto italiano, se si sospetta un tracciamento illegale da parte di terzi esterni all'azienda, è consigliabile rivolgersi a professionisti specializzati in Bonifiche Ambientali Elettroniche (TSCM) per un controllo completo e conforme alle procedure legali. Solo loro possono garantire la rimozione sicura e l'acquisizione di prove legali.