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Buoni Pasto : Validità, scadenza e soluzioni per problemi comuni

Tempo di lettura: 5 min

 

I buoni pasto sono soggetti a scadenza? E cosa accade se mi accorgo di aver lasciato in tasca dei ticket restaurant e mi accorgo che i miei sono ormai dei buoni pasto scaduti oppure si sono deteriorati?

Buoni pasto scaduti

Buoni pasto: cosa sono e come funzionano

I buoni pasto rappresentano  un modo di pagamento considerato equivalente al pagamento in contanti o alla carta bancomat per l’acquisto del pasto o di alimenti, presso esercizi convenzionati con la società che li fornisce. Tutti i dipendenti nel servizio pubblico e privato ne hanno diritto.

Informazioni generali

I buoni pasto sono disponibili in due formati: cartaceo (ticket restaurant) e digitale (carta o badge elettronico). Chi li possiede ha il diritto di utilizzarli presso esercenti convenzionati come mense, ristoranti, supermercati e gastronomie, per ottenere pasti o prodotti alimentari senza dover ricorrere al denaro contante. Il valore può variare da un minimo di 2 € a un massimo di 10 €, a seconda degli accordi specifici aziendali.

Chi li acquista, chi li usa?

Solitamente, le aziende acquistano i buoni pasto per i loro dipendenti, specialmente in assenza di una mensa aziendale. I lavoratori li utilizzano durante la pausa pranzo o per coprire parte delle spese alimentari. Alcune grandi aziende come ENI, Generali e Ferrovie dello Stato li prevedono nei loro pacchetti retributivi.

I buoni sono soggetti a tassazione Irpef  solo se superano i limiti di esenzione fiscale: 8 € per gli elettronici e 4 € per i cartacei a partire dal {anno}. In ambito aziendale, rappresentano uno strumento vantaggioso: il costo per l'impresa è interamente deducibile ai fini IRES, con un’efficace valorizzazione del welfare interno. Sono inoltre accettati in una rete ampliata di esercizi commerciali, tra cui bar, ristoranti e supermercati.

Un aspetto importante è la validità del buono: l’utilizzatore deve fare attenzione a non accumulare buoni pasto non utilizzati. Essendo soggetti a scadenza, potrebbero perdere validità se conservati troppo a lungo. Anche l'integrità del supporto è fondamentale per evitare problemi visivi o tecnici di lettura.

Buoni pasto scaduti o deteriorati: cosa fare? Come recuperare i propri soldi?

Se i buoni pasto sono scaduti o sono deteriorati il lavoratore può recuperare i propri soldi. Come può fare?

Buoni pasti scaduti o deteriorati: cosa fare e a chi rivolgersi?

Il lavoratore può recuperare i soldi rivolgendosi all’ufficio del personale dell’azienda. Solamente il datore di lavoro ha la legittimità di richiedere alla società emettitrice la restituzione o la sostituzione di buoni pasto scaduti.

Check-list pratica per la richiesta di rimborso

  • Controllare la data di scadenza stampata o visualizzata sul buono;
  • Verificare lo stato di conservazione (integro, leggibile);
  • Contattare l’ufficio risorse umane entro 60 giorni dal termine di validità;
  • Richiedere che l’azienda inoltri formale richiesta all’emittente;
  • Conservare in copia la documentazione inviata.

Tempistiche da rispettare

Le tempistiche per ottenere un rimborso dei buoni pasto variano tra 30 e 90 giorni, in base al contratto con l’emittente. È essenziale agire tempestivamente e documentare il caso. Se scaduti da oltre 3 mesi, le possibilità di successo tendono a ridursi.

Tabella comparativa: politiche di reso delle principali società

Di seguito una sintesi delle politiche di rimborso e sostituzione adottate dai principali emittenti:

EmittenteTempistiche SostituzioneModalitàNote
Edenred Entro 60 gg dalla scadenza Solo tramite azienda cliente Servizio clienti dedicato, accessibile online
Day Ristoservice Fino a 90 gg post scadenza Con restituzione fisica del buono Accettano anche deteriorati leggibili
Qui! Group (in liquidazione) Non disponibile N/A Rimborsi non garantiti per crisi aziendale

Come emerge dalla tabella, il rimborso dei buoni pasto è subordinato ai termini contrattuali e varia significativamente tra un emittente e l’altro.

La normativa sui buoni pasto e le regole di resa dei soldi

In generale, le condizioni di contratto delle società che emettono i buoni pasto variano da 1 a 3 mesi. La regola generale è che per ottenere un nuovo buono pasto occorre essere tempestivi nel fare la richiesta di rimborso.

Cosa fare per un rimborso di buoni pasto scaduti o deteriorati?

Se si fa passare molto tempo dalla scadenza del buono pasto, e se le condizioni contrattuali di rimborso sono rigide, è probabile che non si riesca a ottenere una sostituzione dei buoni pasto dalla società emettitrice. Inoltre, è molto importante che il buono pasto non sia deteriorato. La conservazione del buono pasto è importante perché si possa procedere alla lettura ottica, e un buono pasto non integro o strappato e dunque danneggiato non consente la lettura ottica e la valutazione di eventuali falsificazioni.

I buoni pasto elettronici: possono essere scaduti o deteriorati?

Dal luglio del 2015 il regime fiscale dei buoni pasto è stato modificato e la soglia di esenzione dei buoni pasto elettronici è arrivata a 8 €, mentre quella dei cartacei è rimasta a 4 €. Le regole sono le stesse.

I buoni pasto elettronici: normativa a parte o stesse regole?

In quanto servizio sostitutivo di mensa, i buoni pasto elettronici sono, esattamente come i cartacei, non cedibili né commercializzabili, né convertibili in denaro. Le regole di uso si equivalgono e non ci sono differenze di rilievo.

I buoni pasto elettronici: maggiore tracciabilità

Rispetto a quelli cartacei, i buoni pasto elettronici sono più facilmente tracciabili. Per questa ragione, è più difficile farli deperire e rovinare o lasciarli scadere. Il controllo sugli usi impropri si rivela più semplice e meno complicato.

Le soluzioni digitali come le app di Edenred permettono la consultazione del saldo in tempo reale, la geolocalizzazione degli esercizi convenzionati e la gestione delle scadenze. Termini come ticket restaurant Edenred scadenza sono meno critici in ambito elettronico: l’utente riceve notifiche automatiche prima della scadenza, riducendo il rischio di perdita economica.

Come scegliere il fornitore giusto di buoni pasto

Per le aziende è importante valutare diversi fattori nella scelta del provider di buoni pasto:

  • Densità della rete di esercizi convenzionati;
  • Trasparenza nei costi di gestione e commissioni applicate ai commercianti;
  • Supporto digitale evoluto (apps, gestione scadenze);
  • Condizioni di rimborso flessibili e rapide;
  • Conformità alle normative vigenti e alle esenzioni fiscali aggiornate.

Scegliere un’emittente affidabile contribuisce a ridurre il rischio di accumulo di buoni pasto non utilizzabili e migliora l’esperienza del dipendente e dell’amministrazione dell’impresa.

Cosa ricordare

I buoni pasto rappresentano uno strumento vantaggioso sotto molti aspetti, ma richiedono attenzione nel loro utilizzo e conservazione. Per evitare di perdere il loro valore, ricordati di:

  • Controllare periodicamente la data di scadenza;
  • Conservarli in modo integro se cartacei;
  • Affidarti a soluzioni digitali quando possibile;
  • Agire tempestivamente per la richiesta di rimborso;
  • Scegliere fornitori con politiche di rimborso flessibili.

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