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Come scegliere un'assicurazione auto aziendale: consigli e opzioni

Tempo di lettura: 6 min

Come scegliere un'assicurazione auto aziendale

L'assicurazione auto aziendale rappresenta una tipologia di polizza rivolta ai veicoli posseduti (siano essi di proprietà o oggetto di leasing) di un'azienda e concessi da quest'ultima ai dipendenti. Il fruitore, ossia chi guida l'auto, è sollevato dall'onere di provvedere al pagamento dell'assicurazione stessa, in quanto a effettuarlo è l'impresa che detiene la proprietà dei mezzi. Di fatto, il contratto non è stipulato con un privato, ma con l'azienda. È possibile richiedere all'agenzia assicurativa anche una polizza personalizzata. La polizza, inoltre, è estendibile all'intera flotta di veicoli aziendali.

Si tratta di un'opzione consigliata soprattutto alle imprese chiamate a gestire un numero di veicoli non indifferente. A ricorrerne, non a caso, sono le società di trasporto e di logistica e le società specializzate nel noleggio auto. Una caratteristica peculiare delle assicurazioni sui veicoli aziendali è il fatto che i contratti attivati dopo il primo possono prevedere la medesima scadenza anche se presentano decorrenza diversa. Se la polizza RC auto è obbligatoria per le auto aziendali, i contratti possono prevedere una serie di garanzie aggiuntive volte a proteggere la vettura e chi si mette alla guida. Esistono anche prodotti aggiuntivi utili per tutelare i passeggeri e la merce caricata a bordo.


Essendo un'azienda, il contraente deve risultare iscritto alla Camera di Commercio, essere in possesso delle licenze necessarie e aver operato le iscrizioni agli albi legati all'attività esercitata.

 

Cosa accade in caso di sinistro con un'auto aziendale?

Nel caso di incidente, in presenza di terzi danneggiati sarà l'assicurazione aziendale a risarcire i danni provocati dal dipendente che si trova alla guida del mezzo. A sua volta il datore di lavoro potrà agire nei confronti del guidatore se il veicolo è stato danneggiato per sua colpa.

Quale assicurazione scegliere per un'auto aziendale?

La base di un'assicurazione auto aziendale è l'RC auto appena citata che, come scritto, è obbligatoria. Ma l'imprenditore è libero di aumentare la copertura, arrivando fino alla cosiddetta Kasko.

Cosa prevede l'assicurazione Kasko

La Kasko copre sia i danni al veicolo che l'eventuale infortunio occorso al conducente, a prescindere dalla responsabilità. 

La Responsabilità Civile è applicabile sia alle auto e ai furgoni aziendali, tutelando dai danni ad altri mezzi e/o persone. A differenza di quanto avviene con la Kasko, l'RC tutela solo i danni causati a terzi in caso di incidente con colpa, non prevedendo alcun rimborso per quelli provocati al proprio veicolo. Scegliere la garanzia Kasko significa aver diritto a un risarcimento nella sfortunata ipotesi si provochi un incidente anche senza coinvolgere altri mezzi. Tra le opzioni più richieste rientrano anche la protezione da furto, incendio, atti vandalici ed eventi atmosferici.

Quali sono i fattori da prendere in considerazione nella scelta di un'assicurazione

Il profilo del guidatore

Un'azienda che è solita affidare un'auto specifica a un determinato dipendente o collaboratore potrebbe scegliere quali prodotti aggiuntivi affiancare alla polizza RC auto tenendo conto dell'abilità di guida dello stesso, o dei km percorsi abitualmente nell'esercizio dei compiti assegnati.

Normalmente, le compagnie assicurative coprono solo le persone indicate nel contratto in qualità di "conducenti".

Li ritengono gli unici autorizzati a guidare l'auto o il furgone aziendale. A ogni modo, l'art.82 del Codice della Strada prevede che un veicolo utilizzato da un'azienda possa essere condotto anche da uno dei soci o dai familiari, fatta eccezione per gli autocarri.

La tipologia di attività aziendale

Un'azienda che al momento di stipulare il contratto di assicurazione veicoli commerciali non prevede di fare uso del proprio parco veicoli in alcuni periodi dell'anno ha la facoltà di richiedere la sospensione della polizza.

Questa opzione è in molti casi annessa al contratto, e dovrebbe essere valutata procedendo al calcolo del preventivo. In questo modo sarà chiaro il vantaggio economico ottenibile.

Al contrario, un'azienda che desidera avere i mezzi pienamente disponibili, ma solamente in determinati periodi (meglio ancora se definibili all'atto della stipula), ha nelle assicurazioni temporanee un'opzione da non sottovalutare. Anche se non paragonabili alla sospensione in termini di flessibilità, costituiscono una soluzione piuttosto diffusa tra le imprese che portano avanti un'attività ciclica e stagionale.

L'età e il valore residuo del veicolo

Un ultimo fattore da considerare prima di stipulare un contratto di assicurazione auto aziendale? L'età del veicolo, collegato direttamente al suo valore attuale. Più un mezzo è nuovo, più le aziende sono propense ad attivare una copertura assicurativa aggiuntiva. Un'auto "fiammante", ad esempio, difficilmente non verrà coperta dagli eventi atmosferici: una grandinata, infatti, potrebbe rovinarla completamente.

Requisiti legali per l'assicurazione auto aziendale

Cosa prevede il Codice delle Assicurazioni

È il "Codice delle assicurazioni private", a disciplinare cosa una compagnia assicurativa sia libera di fare sulla base della legge italiana.

In pratica, spetta a tale codice definire quali siano le attività che una compagnia può svolgere, e come debbano essere condotte le operazioni interne all'agenzia stessa. Il testo assegnava all'ISVAP il compito di verificare l'operato delle compagnie assicurative. L'art.7 del codice garantisce il diritto di chi è assicurato, persona fisica o società che sia, e delle associazioni di tutela dei consumatori, a inviare reclami all'istituto per la vigilanza sulle assicurazioni.

Obblighi di responsabilità

La direttiva 2009/138/CE ha portato all'aggiornamento del Decreto Legislativo 74/2015. Entrato in vigore a partire dal 30 giugno 2015 (le disposizioni sono divenute efficaci dal 1° gennaio dell'anno successivo), il decreto ha fissato dei nuovi obblighi spettanti alle compagnie assicurative.

Nello specifico, gli obblighi hanno avuto a oggetto la gestione dei rischi legati all'attività condotta. Alle compagnie è stato richiesto di accantonare maggiore capitale con l'obiettivo di rassicurare i cittadini e le aziende sulla capacità di far fronte agli impegni assunti.

Quali sono le conseguenze del non assicurare in modo sufficiente la flotta auto aziendale

I rischi per le aziende

Non è raro, soprattutto per le piccole imprese, e per le aziende che non dispongono di sufficienti risorse finanziarie, limitare al minimo la copertura assicurativa.

Ma in diversi casi questo finisce per rivelarsi un errore, tanto da comportare esborsi superiori a quelli da sostenere per aggiungere eventuali prodotti assicurativi durante la stipula del contratto. Una buona idea sarebbe prediligere i contratti che offrano un'adeguata tutela del guidatore. Anche un'auto prevalentemente utilizzata dal titolare (che risulterebbe tutelato come sottoscrivente "indiretto" della polizza) potrebbe dover essere concessa a un dipendente o a un collaboratore per l'esecuzione di determinati compiti. Come visto in precedenza, diverse compagnie, in mancanza di specifica indicazione nel contratto, potrebbero rifiutarsi di risarcire i danni arrecati da una persona alla guida differente dal firmatario.

Conseguenze per i dipendenti alla guida

Richiamando quanto scritto qualche riga fa, il guidatore che provoca un danno a cose e persone, o a entrambe, rischia di essere chiamato a risarcire di tasca propria.

Quando è lui, invece, a subire un danno mentre si trova alla guida di un veicolo aziendale, la mancanza di tutela assicurativa sul conducente farebbe ricadere la responsabilità completamente sull'azienda, che dovrebbe così procedere al risarcimento in prima persona.
È la Legge 120/2010 del Codice della Strada ad aver obbligato le aziende a riportare sulla carta di circolazione il nome e cognome del guidatore, accompagnato dalla scadenza del periodo di utilizzo del mezzo. Il dipendente è responsabile dei danni che il veicolo subisce per sua negligenza. Quest'ultima può essere "lieve", "media" o "grave". Se nel primo caso il guidatore dovrà procedere al rimborso parziale dei danni, nel terzo lo farà per intero