Soluzioni di sicurezza integrata: Videosorveglianza, Telesorveglianza, AllarmeConfrontate i Fornitori e Risparmiate fino al 30% !
Soluzioni di sicurezza integrata: Videosorveglianza, Telesorveglianza, Allarme
Confrontate i Fornitori e Risparmiate fino al 30% !
Dispositivi, installazione, manutenzione…
Approfitta delle offerte speciali riservate alle aziende!
Dispositivi, installazione, manutenzione…Approfitta delle offerte speciali riservate alle aziende!

Videosorveglianza aziendale e privacy: guida alla normativa

Tempo di lettura: 6 min

 

I furti avvengono spesso di notte o quando la casa è vuota. La videosorveglianza aiuta, ma va usata nel rispetto della privacy: nelle aree comuni serve il consenso della metà dei condomini e cartelli informativi.

Nelle aree private ognuno può installare delle videocamere limitando l’inquadratura alla propria porta.

normativa sulla videosorveglianza

Legislazione sull'installazione di videocamere di sorveglianza

- Quando è ammessa l’installazione

Una delle domande più frequenti riguarda la casistica di installazione dei sistemi di videosorveglianza . Vale il principio di proporzionalità: si può ricorrere alle videocamere solo se altre misure (recinzioni, ringhiere, serrature, illuminazione) sono inutili, insufficienti o inadeguate. Poiché incide sulla privacy, la videosorveglianza è una soluzione residuale e richiede, quando necessario, consenso libero ed espresso degli interessati.

- Conservazione e limiti di privacy

Le registrazioni si conservano al massimo 7 giorni, poi vanno cancellate; trattenimenti più lunghi necessitano motivazioni documentate. Vige il principio di minimizzazione: riprendere solo ciò che è necessario rispetto alle finalità. In ambito lavorativo, il Jobs Act vieta il controllo a distanza dei dipendenti: sono leciti sistemi per la sicurezza dei luoghi di lavoro, non negli spazi privati dei lavoratori (auto, abitazioni).

Normativa per l'installazione di videocamere di sorveglianza in luoghi pubblici

Regole nei luoghi pubblici

Più specifica è la normativa che riguarda i luoghi pubblici, dove i sistemi di videosorveglianza sono installati dagli enti pubblici. Poiché il fine è la sicurezza pubblica, i cartelli informativi non sono obbligatori ma fortemente consigliati dal legislatore. Le registrazioni vanno cancellate entro sette giorni (salvo casi eccezionali motivati).

Aree private aperte al pubblico (negozi, attività)

Per le aree private accessibili al pubblico, come negozi o attività commerciali, il titolare può installare sistemi di videosorveglianza , purché segnalati con apposito cartello. Le telecamere svolgono una doppia funzione: aiutano a risalire ai colpevoli e fungono da deterrente contro i reati.

Adempimenti GDPR pratici per privati, condomìni e PMI

Informativa e cartellonistica obbligatorie

Prima di attivare le telecamere, occorre informare in modo chiaro chi potrebbe essere ripreso. Negli spazi comuni del condominio o nelle attività aperte al pubblico, esponi cartelli ben visibili che indichino finalità, titolare del trattamento e recapiti. L’uso di icone aiuta la comprensione, ma non sostituisce le informazioni minime previste. Per le abitazioni private, è buona prassi segnalare comunque la presenza dell’impianto e limitare l’inquadratura a proprietà e accessi, evitando spazi di terzi; vedi anche la presenza di videocamere .

Minimizzazione, pertinenza e base giuridica

Riprendi solo ciò che è necessario (ingressi, varchi, casse, aree critiche). Evita audio se non strettamente indispensabile. Definisci una base giuridica adeguata: legittimo interesse per la sicurezza (con bilanciamento documentato) o consenso quando richiesto in contesti condominiali. Nei condomìni, delibera regolare e cartellonistica sono imprescindibili; per le imprese, integra l’impianto nel registro dei trattamenti.

Conservazione breve e sicurezza dei dati

Imposta tempi di conservazione contenuti (in genere non oltre 7 giorni), con eccezioni motivate in caso di eventi specifici. Proteggi i dati con autenticazione forte, cifratura dei supporti e accessi profilati. Se usi servizi cloud, scegli fornitori con data center e garanzie conformi, accordi sul trattamento (DPA) e log di accesso. Prevedi procedure per esercizio dei diritti (accesso, cancellazione, limitazione) e per la gestione dei data breach. In ambito lavorativo, ricorda che il Jobs Act vieta il controllo a distanza : eventuali sistemi vanno configurati solo per la sicurezza dei luoghi, non per monitorare la prestazione dei dipendenti.

 

Diritti delle persone riprese e sanzioni

La normativa tutela anche gli individui ripresi:

  • diritto di essere informati riguardo la presenza di videocamere tramite cartelli esplicativi;

  • diritto di cancellazione dei dati dopo sette giorni (se non vi è valida motivazione alla conservazione);

  • diritto di ricorso in caso di violazione.

Le violazioni possono comportare pene severe, soprattutto se commesse dai datori di lavoro verso i dipendenti (riprese fuori orario o luogo di lavoro per controlli a distanza). Nei casi più gravi è prevista la reclusione; per violazioni minori, la sanzione è pecuniaria.

Scelta del sistema: criteri tecnici, costi e integrazioni

Tipi di telecamere e qualità dell’immagine

Per ingressi e corridoi sono ideali dome o turret antivandalici; per perimetri esterni bullet con illuminatori IR o tecnologia low-light. Valuta risoluzione (almeno 4MP per riconoscibilità), ottica (fissa vs varifocale), WDR per controluce e certificazioni IP/IK. Le telecamere con analisi a bordo (motion filtrato, line crossing) riducono i falsi allarmi. Per una panoramica completa vedi videosorveglianza .

Registrazione: NVR locale o cloud ibrido

Un NVR locale garantisce latenza minima e controllo fisico dei dati; il cloud semplifica l’accesso da remoto e la scalabilità. La soluzione più robusta è spesso ibrida: registrazione primaria su NVR, backup eventi critici in cloud. Assicurati di disporre di rete stabile (PoE per cablaggio pulito), segmentazione VLAN e storage dimensionato in base a giorni di retention, numero di canali e bitrate. Imposta sovrascrittura ciclica coerente con i limiti di conservazione.

Integrazione, manutenzione e messa in servizio

Integra la videosorveglianza con illuminazione, allarme, controllo accessi e interfono per una risposta coordinata. Prevedi UPS e monitoraggio proattivo (notifiche su guasti, disco, temperatura).

Redigi un verbale di collaudo con test di qualità delle inquadrature e mascheramenti privacy. In condominio o negozio, documenta le posizioni e inserisci l’impianto nelle policy interne; per l’installazione segui le buone pratiche e i casi d’uso della installazione dei sistemi di videosorveglianza . Pianifica verifiche periodiche di firmware, password e cartellonistica per restare conforme e operativo.

Normativa sulle nuove tecnologie di videosorveglianza

Riconoscimento facciale: posizione europea

Il progresso tecnologico corre, e molte innovazioni sono arrivate anche nella videosorveglianza. In alcuni Paesi (ad es. la Cina) il riconoscimento facciale è consentito in casi specifici. Al contrario, in Italia e in Europa il suo utilizzo è vietato: secondo l’EDPB il diritto all’anonimato negli spazi pubblici è innegabile e inalienabile. Eccezione: impieghi strettamente necessari per indagini della Magistratura.

Privacy vs. controllo: il principio di minimizzazione

Chi sostiene il divieto richiama il principio di minimizzazione dei dati: strumenti come il riconoscimento facciale sono considerati sproporzionati rispetto all’obiettivo di sicurezza pubblica e quindi non necessari. Dall’altro lato, c’è chi ritiene che tali tecnologie possano aumentare il controllo e la sicurezza.

Intelligenza artificiale in tempo reale

Tecnologie più recenti sfruttano l’IA per analizzare i dati in tempo reale. Proprio perché ancora nuove e in evoluzione, risultano divisive: non sono del tutto note possibilità, limiti ed effetti sull’uso dei dati personali. Il dibattito resta aperto, tra esigenze di sicurezza e tutela della privacy.

FAQ :

- Serve il consenso per installare telecamere in condominio?

Sì. Nelle aree comuni è necessario almeno il consenso della metà dei condomini e una chiara segnaletica informativa.

- Posso installare telecamere in casa mia?

Sì. Nelle aree private ognuno può installare delle videocamere, limitando l’inquadratura agli accessi di propria esclusiva pertinenza (es. porta d’ingresso).

- Per quanto tempo posso conservare le registrazioni?

In genere non oltre 7 giorni; una conservazione più lunga richiede motivazioni specifiche e documentate (es. furto, danneggiamento).

- In negozio devo mettere il cartello?

Sì. Nelle aree private aperte al pubblico è obbligatoria un’adeguata informativa con cartelli sulla presenza di videocamere.

- Il riconoscimento facciale è consentito?

No, in Italia e nell’UE è vietato, salvo eccezioni strettamente necessarie per indagini dell’Autorità giudiziaria.