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Legislazione buoni regalo 2025 : Aspetti fiscali e normativi

Tempo di lettura: 7 min

 

I buoni regalo sono uno strumento di pagamento alternativo alla moneta. Questo genere di strumento è emesso da alcune aziende e in seguito viene ceduto ad aziende clienti. Queste aziende, a loro volta, sono i soggetti giuridici che li erogano a titolo gratuito e in modo libero e senza oneri o imposizioni di nessun tipo a dei soggetti, i destinatari o meglio beneficiari, che possono essere di diversa natura: da conoscenti o cittadini con cui si intrattengono rapporti informali, ma soprattutto si emettono nei riguardi dei propri dipendenti, di clienti al fine di consolidare il rapporto e fidelizzare gli scambi, oppure di semplici fornitori in occasione di ricorrenze particolari.

Questi buoni rappresentano uno strumento versatile, originale e pratico, che si sostituisce perfettamente al denaro contante nell’acquisto di prodotti e di servizi di vario tipo. Essendo considerato come un mezzo di pagamento a tutti gli effetti, è di fatto un documento di legittimazione finanziaria e non deve essere confuso con lo scontrino fiscale. La normativa in questa materia è sia nazionale sia europea. Tale legislazione, soprattutto in ambito europeo, si trova in costante aggiornamento. La sua disamina permette di capire quale è il buono più appropriato in base alla situazione finanziaria di un’azienda e in base agli obiettivi stabiliti rispetto ai propri dipendenti.

Legislazione buoni regalo,Trattamento fiscale buoni regalo

Breve panoramica sulla legislazione dei buoni regalo aziendali

Le leggi in vigore a proposito di questa tipologia alternativa di pagamento sono diverse e hanno subito naturalmente, nel corso degli anni, continue e successive modifiche. Tutte le leggi, però, disciplinano in modo particolare alcuni grandi ambiti di interesse fiscale e operativo per le imprese.

In particolare, la normativa vigente distingue tra buoni monouso e multiuso e stabilisce regole differenti in materia di IVA. Questa distinzione, introdotta dalla Direttiva UE 2016/1065 e recepita in Italia con la Legge europea 163/2017, ha rivoluzionato la normativa sulle gift card, influenzando la contabilizzazione e le scelte strategiche aziendali. Inoltre, con riferimento specifico alla normativa sui buoni acquisto, occorre considerare come le imprese possano sfruttare questi strumenti per ottimizzare la gestione del welfare interno e migliorare le relazioni con il personale e i partner commerciali.

Segue una tabella con le normative principali che regolano i buoni regalo aziendali:

NormativaDescrizione
Art. 6-bis D.P.R. 633/1972 Definizione giuridica del buono come mezzo di pagamento
Art. 51 e 108 T.U.I.R. Disposizioni su determinazione del valore e deducibilità fiscale dei buoni
Direttiva UE 2016/1065 Distinzione tra buoni monouso e multiuso ai fini IVA
D.P.R. 26 ottobre 2001 n. 430 Inquadramento normativo delle operazioni a premio e sconti

Come vedremo nella prossima sezione, queste normative intervengono in ambiti specifici che regolano l’emissione e la gestione dei buoni.

Ambiti di intervento della legislazione dei buoni regalo

Un esempio di questi ambiti è rappresentato dalla definizione delle numerose e diverse tipologie di buoni regalo, dai regimi fiscali a cui sono soggetti e dal trattamento IVA adottato. Altri ambiti disciplinati includono i rapporti contrattuali tra i diversi soggetti coinvolti nella catena distributiva: dall’emittente al beneficiario, passando per l’impresa cliente e l’esercente. Cruciale è anche la normativa su emissione, cessione, riscatto e utilizzo dei buoni.

Il trattamento fiscale dei buoni acquisto varia in base alla categoria dei buoni. Esistono infatti regimi differenziati per quelli distribuiti come fringe benefit ai lavoratori, rispetto ai buoni emessi per finalità promozionali commerciali. Inoltre, le agevolazioni fiscali dedicate all’utilizzo delle gift card rendono queste soluzioni particolarmente attraenti come parte dei piani di welfare aziendale.

La complessità normativa comporta anche margini di interpretazione e futuri interventi legislativi che potrebbero modificare l’assetto fiscale dei buoni anche nel prossimo aggiornamento delle direttive europee.

Segue ora un diagramma che illustra il ciclo operativo di un buono regalo, dall’emissione al riscatto:

  • Impresa emittente: produce il buono e lo vende all’azienda cliente
  • Azienda cliente: distribuisce i buoni ai dipendenti o ai clienti
  • Beneficiario: utilizza il buono presso l’esercente abilitato
  • Esercente: accetta il buono come pagamento e registra l’operazione

Premi e sconti: D.P.R. 26 ottobre 2001 n° 430

“Sono considerate operazioni a premio anche quelle nelle quali, all’acquirente di uno o più prodotti o servizi promozionati, viene offerta in premio la possibilità di ottenere, dietro presentazione di un numero predeterminato di prove di acquisto e mediante un contributo di spesa, un diverso prodotto o servizio a prezzo scontato.”

In ambito operativo, molte aziende integrano buoni sconto aziendali nelle proprie strategie di marketing , per incentivare acquisti ripetuti o premiare la fedeltà. L’applicazione pratica si estende anche all’e-commerce: ad esempio, mediante convenzioni con marketplace come Amazon, è possibile offrire ai dipendenti Amazon buoni acquisto come riconoscimento per obiettivi raggiunti.

Segue una tabella riepilogativa delle principali tipologie di buoni utilizzati in ambito aziendale e del loro trattamento IVA:

Tipo di buonoIVA applicataUtilizzo principale
Buono monouso Sì, alla vendita Prodotti/servizi predefiniti
Buono multiuso No, alla vendita; IVA al riscatto Spese generiche e commercio al dettaglio
Buoni sconto aziendali IVA applicabile sulla differenza Promozioni e campagne premio

Esenzioni e deducibilità dei buoni regalo

Tutti gli articoli, i decreti e le leggi in vigore assumono un’importanza particolare rispetto all’esenzione o all’applicabilità dell’IVA. Tale aspetto riguarda tutti gli attori coinvolti nel processo, dalle aziende emittenti a quelle clienti, fino agli esercenti e ai dipendenti possessori di buoni regalo. I vantaggi dell’esenzione sono riscontrabili per tutte le categorie anche se in modo diverso.

Conseguenze per i dipendenti

Per ricapitolare, è essenziale ricordare che l’erogazione di omaggi o premi a mezzo di buoni regalo è esente da tassazione, ovvero non sottoposta a IVA se l’importo totale degli stessi risulti inferiore a 258,23 €. In questo caso, tale importo, non essendo percepito come premio in denaro in busta paga, non concorre per i dipendenti beneficiari alla formazione di reddito. Conformemente a quanto disposto dal Codice Civile, i buoni sono considerati come semplici documenti di legittimazione, ovvero di documenti che consentono “l’identificazione dell’avente diritto all’acquisto di un bene o un servizio, con la possibilità di trasferire tale diritto senza l’osservanza delle forme proprie della cessione” (R.M. 23/R/2011).

Conseguenze per le aziende

Per le aziende, tali strumenti rientrano tra le spese per il personale totalmente deducibili a fini IRPEF. In applicazione della deducibilità dei buoni regalo aziendali, l’impresa può detrarre il valore erogato fino al limite di 258,23 € per dipendente. Inoltre, per importi inferiori a 50 €, anche gli omaggi a clienti sono deducibili come spese di rappresentanza (art. 108 comma 2 del TUIR).

È importante ricordare che anche le piattaforme e-commerce rientrano in questo sistema. Ad esempio, l’acquisto di carte regalo Amazon può rientrare in programmi esenti da imposta Amazon com se il valore è entro le soglie previste dalla normativa.

Di seguito una tabella riepilogativa delle principali casistiche di esenzione e deducibilità:

Tipo di destinatarioSoglia esenzioneDeducibilità per l’impresa
Dipendenti 258,23 € Deducibile al 100%
Clienti/Fornitori 50 € Deducibile come spese rappresentanza

Quando si applica la tassazione

Al contrario, sono soggetti a tassazione i buoni regalo il cui valore complessivo è superiore a 258,23 €, a condizione che siano erogati nello stesso periodo di imposta.

L’IVA interviene alla fine del circuito emissione-erogazione-riscatto, ovvero nel momento in cui l’esercente – di qualsiasi natura esso sia – cede un bene o eroga un servizio al beneficiario del buono e al prezzo ordinario di vendita. A questo punto, l’esercente è obbligato a produrre un documento fiscale (scontrino riportante l’IVA o fattura fiscale) che serve a comprovare l’avvenuta cessione del buono. L’IVA sarà applicata al prezzo complessivo del bene o del servizio, sia nel caso in cui il buono abbia coperto interamente l’importo, sia qualora sia stata necessaria un’integrazione a mezzo di denaro contante.

Come scegliere il fornitore giusto per i buoni regalo

Nella scelta del partner per la fornitura di buoni regalo, le aziende dovrebbero considerare vari criteri:

  • Flessibilità d’uso: possibilità di utilizzo sia online che in negozi fisici
  • Compatibilità fiscale: rispetto della normativa vigente con documentazione adeguata
  • Personalizzazione: logo o messaggi aziendali sui buoni
  • Tracciabilità: report dettagliati per la rendicontazione interna

Affidarsi a fornitori noti come Edenred, Up Day o Satispay consente di beneficiare anche di consulenza fiscale specialistica e soluzioni integrate nel welfare aziendale.

Cosa ricordare

I buoni regalo aziendali rappresentano strumenti efficaci per incentivare, premiare e fidelizzare risorse umane e clienti, offrendo nel contempo vantaggi fiscali significativi. La normativa vigente distingue chiaramente regimi e trattamenti IVA in base al tipo di buono e al beneficiario. Con una corretta pianificazione, le aziende possono sfruttare al meglio le agevolazioni e la deducibilità dei buoni regalo aziendali, rispettando le soglie di esenzione e perseguendo obiettivi di benessere e produttività.

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