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Buoni acquisto aziendali: Cosa cambia nel 2025 in termini di legge

Tempo di lettura: 7 min

 

I buoni regalo, o gift card aziendali, sono diventati uno strumento strategico per le imprese, offrendo un'alternativa versatile al contante. Utilizzati per la fidelizzazione di dipendenti, clienti e partner, questi strumenti sono un pilastro del welfare aziendale e delle politiche di marketing.

Ma per sfruttarne appieno i vantaggi, è fondamentale padroneggiare la normativa buoni regalo, costantemente aggiornata a livello nazionale ed europeo. Questa guida completa esplora il trattamento fiscale buoni regalo in vigore nel 2025, analizzando le esenzioni, l'IVA e le novità legislative per una gestione ottimale.

 Normativa fiscale

La normativa sui buoni regalo aziendali: una panoramica aggiornata al 2025

Il quadro normativo che disciplina l'uso dei buoni regalo è complesso e si basa su diverse disposizioni. La principale distinzione, fondamentale ai fini fiscali, è stata introdotta a livello europeo e recepita in Italia, e riguarda i buoni monouso e multiuso.

Buoni monouso e multiuso: la distinzione fondamentale

Introdotta dalla Direttiva UE 2016/1065 e recepita in Italia con la Legge europea 163/2017, questa distinzione ha rivoluzionato il trattamento IVA e la contabilizzazione dei buoni. Tale direttiva è ancora in vigore nel 2025 ma è soggetta a verifiche di armonizzazione previste per la metà dell'anno.

Nel primo semestre 2025 , il Parlamento UE ha discusso la semplificazione del sistema IVA sui buoni a uso misto. La decisione, tuttavia, è attualmente in sospeso.

  • Buono monouso (Single-Purpose Voucher - SPV): è un buono che può essere utilizzato per acquistare beni o servizi specifici la cui aliquota IVA è già nota al momento dell'emissione. L'IVA viene quindi applicata al momento della vendita del buono stesso, non al momento del riscatto.
  • Buono multiuso (Multi-Purpose Voucher - MPV): questo buono permette di acquistare beni o servizi con diverse aliquote IVA. L'IVA non viene applicata al momento dell'emissione, ma solo quando il buono viene effettivamente riscattato presso l'esercente, in base all'aliquota del bene o servizio acquistato.
Nota: Verifiche normative UE sono in corso sul regime IVA per i voucher multiuso, in ottica di semplificazione. Per gli ultimi aggiornamenti, si consiglia di consultare i siti ufficiali dell'Unione Europea.

Le normative di riferimento nel 2025

La gestione fiscale dei buoni regalo  si basa su diverse leggi e decreti che ne definiscono l'inquadramento e le regole di tassazione. Le principali sono:

Normativa Descrizione e Ambito di Applicazione
Art. 6-bis D.P.R. 633/1972 Fornisce la definizione giuridica del buono come un semplice mezzo di pagamento, distinguendolo da altri strumenti finanziari.
Art. 51 e 108 T.U.I.R. Disciplina le soglie di esenzione e deducibilità a fini fiscali, inquadrando i buoni regalo come fringe benefit per i dipendenti e come spese di rappresentanza per clienti e fornitori.
Direttiva UE 2016/1065 La norma di riferimento per la distinzione tra buoni monouso e multiuso, che determina il momento esatto in cui si applica l'IVA.
D.P.R. 26 ottobre 2001 n. 430 Regolamenta le operazioni a premio e i concorsi, chiarendo come i buoni sconto e i buoni regalo debbano essere gestiti in ambito promozionale.

Novità normative 2025: punti chiave da conoscere

L'inizio del 2025 ha confermato le soglie e le regole fiscali già in vigore, offrendo alle aziende un quadro di riferimento stabile per i loro piani di welfare e incentivazione.

  • Soglia Fringe Benefit: La soglia di 258,23 € per i fringe benefit esenti da imposte per i dipendenti è stata confermata dalla Legge di Bilancio 2024 (Art. 1, comma 16). Questo valore, se non superato, garantisce la totale esenzione da tasse e contributi per i dipendenti.
  • Spese di Rappresentanza: La soglia di 50 € per gli omaggi a clienti e fornitori, totalmente deducibili come spese di rappresentanza, è anch'essa confermata per il 2025.
  • IVA: Non ci sono state modifiche sostanziali al regime IVA su buoni monouso e multiuso. La tassazione rimane invariata rispetto agli anni precedenti, in attesa di un'eventuale semplificazione a livello europeo.

Esenzioni e deducibilità: ottimizzare i vantaggi fiscali

Comprendere le regole di deducibilità dei buoni regalo aziendali è fondamentale per una gestione finanziaria intelligente. Le agevolazioni fiscali rendono questi strumenti particolarmente convenienti rispetto all'erogazione di premi in denaro.

Conseguenze per i dipendenti

L'erogazione di gift card o buoni acquisto rientra tra i fringe benefit  non monetari. Il loro valore non concorre alla formazione del reddito del dipendente e non è soggetto a tassazione, a condizione che l'importo totale annuale non superi i 258,23 €. Questo significa che i dipendenti ricevono l'intero valore del buono senza che questo venga tassato in busta paga. I buoni regalo non vanno dichiarati nel modello 730 se il loro valore rispetta la soglia di esenzione.

Conseguenze per le aziende

Per le aziende, il trattamento fiscale dei buoni acquisto è estremamente vantaggioso. Essi sono considerati come spese per il personale e sono totalmente deducibili a fini IRPEF, IRES e IRAP, fino al limite di 258,23 € per dipendente.

L'acquisto di buoni Amazon e di gift card di altri marketplace può rientrare in questo sistema, consentendo alle aziende di offrire un'ampia scelta ai dipendenti in un programma fiscalmente vantaggioso.

Per gli omaggi a clienti e fornitori, la deducibilità è garantita per importi inferiori a 50 € per beneficiario. Questo permette di gestire le spese di rappresentanza in modo efficiente.

Tipo di destinatario Soglia di esenzione Deducibilità per l’impresa
Dipendenti 258,23 € Deducibile al 100%
Clienti/Fornitori 50 € Deducibile come spesa di rappresentanza

Premi e sconti: D.P.R. 26 ottobre 2001 n° 430

Il D.P.R. n° 430 del 2001 disciplina le operazioni a premio, ovvero quelle iniziative promozionali in cui viene offerto un premio in seguito all'acquisto di un prodotto o servizio. Le implicazioni pratiche per le aziende sono:

  • Buoni sconto e promozioni: I buoni sconto aziendali non sono considerati un reddito imponibile per il beneficiario, ma una semplice riduzione del prezzo d'acquisto.
  • IVA: L'IVA si applica solo sul prezzo finale del bene o servizio acquistato, al netto dello sconto.
  • Applicazione: Le aziende possono integrare i buoni sconto nelle proprie strategie di marketing per incentivare gli acquisti ripetuti. Ad esempio, è possibile erogare buoni acquisto per specifici marketplace, come i buoni Amazon, come riconoscimento per il raggiungimento di obiettivi commerciali.

Come scegliere il fornitore giusto per i buoni regalo

Affidarsi a un fornitore specializzato non significa solo acquistare un prodotto, ma beneficiare di un'infrastruttura di gestione e di consulenza fiscale. La scelta del partner deve basarsi su criteri chiave:

  • Flessibilità d'uso: Il buono deve essere utilizzabile sia online che in un'ampia rete di negozi fisici.
  • Compatibilità fiscale: Il fornitore deve garantire la totale conformità alla normativa vigente e fornire la documentazione necessaria per la rendicontazione.
  • Tracciabilità: È fondamentale avere un sistema di reportistica dettagliato per monitorare l'utilizzo dei buoni e facilitare la contabilità interna.

I principali player del mercato offrono soluzioni specifiche per ogni esigenza. Richiedi un preventivo gratuito su Companeo e confronta le offerte di fornitori come Edenred, Up Day e Satispay per scegliere la soluzione più adatta alla tua azienda.

FAQ (Domande frequenti)

  • I buoni Amazon sono detraibili in azienda nel 2025?

Sì, l'acquisto di buoni Amazon rientra nella normativa sui fringe benefit e può essere deducibile e defiscalizzato, purché rispetti le soglie di esenzione previste per dipendenti (258,23 €) e clienti (50 €).

  • Le gift card vanno dichiarate nel 730?

No, le gift card ricevute dal datore di lavoro non devono essere dichiarate nel modello 730 dai dipendenti se il loro valore totale annuale non supera la soglia di esenzione di 258,23 €.

  • Quando si paga l’IVA sui buoni regalo nel 2025?

L'IVA sui buoni regalo si paga in base alla loro tipologia: sui buoni monouso l'IVA si paga al momento dell'emissione, mentre sui buoni multiuso l'IVA si applica solo quando il buono viene effettivamente riscattato per acquistare un bene o un servizio.

  • Buoni acquisto sotto i 50 euro rientrano nel welfare?

I buoni acquisto sotto i 50 euro erogati ai dipendenti rientrano nella soglia di esenzione dei fringe benefit di 258,23 €. Per i clienti, invece, rientrano come spese di rappresentanza deducibili.

  • Come contabilizzare i buoni regalo nel 2025?

La contabilizzazione dei buoni regalo dipende dalla loro natura: per quelli a uso misto, l'IVA si registra solo al momento dell'utilizzo. In generale, i buoni per dipendenti si registrano come costi del personale, mentre quelli per clienti come spese di rappresentanza, nel rispetto delle soglie di deducibilità.

  • Le gift card sono tassabili in busta paga?

Le gift card non sono soggette a tassazione in busta paga se il loro valore, sommato a quello di altri fringe benefit, non supera la soglia annuale di 258,23 €. Superata questa soglia, l'intero importo eccedente diventa tassabile.

Punti chiave 2025

I buoni regalo aziendali rappresentano uno strumento efficace per la valorizzazione del capitale umano e la crescita commerciale, offrendo al contempo vantaggi fiscali significativi. La normativa buoni regalo 2025 , sebbene complessa, offre un quadro chiaro per una gestione ottimale. Con una corretta pianificazione, le aziende possono massimizzare la deducibilità e le esenzioni fiscali, garantendo il rispetto delle soglie e promuovendo il benessere dei dipendenti.

  • Soglie invariate: Le soglie di 258,23 € per i dipendenti e 50 € per clienti/fornitori sono confermate per il 2025 .
  • IVA: Il trattamento IVA dipende dalla tipologia di buono (monouso o multiuso).
  • Deducibilità: I buoni per i dipendenti sono deducibili al 100%, mentre quelli per i clienti rientrano nelle spese di rappresentanza.
  • Compliance: Affidarsi a fornitori specializzati e mantenere aggiornate le conoscenze legislative è l'unica via per evitare errori fiscali.